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Nel corso della prossima legislatura, il Consiglio federale dovrebbe presentare un progetto di legge per l’introduzione di una tassa sulle transazioni finanziare i cui proventi serviranno a finanziare l’AVS. È quanto stabilito il 16 aprile 2024 dal Consiglio nazionale per 97 voti a 87 durante l’esame del progetto governativo sugli orientamenti strategici 2023-2027.

A causa della diffusione del telelavoro anche fra i frontalieri è necessaria una base legale solida che impedisca l’erosione delle entrate fiscali spettanti alla Confederazione. Un obiettivo condiviso dal Consiglio nazionale che ha approvato a larghissima maggioranza una legge ad hoc che applica le soluzioni già negoziate separatamente con la Francia e l’Italia. Il dossier va agli Stati.

Il contribuente ha stipulato con il proprio datore di lavoro un accordo di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro percependo un “premio di partenza” e sostiene che esso rappresenta un’indennità in capitale del datore di lavoro soggetta a tassazione privilegiata ai sensi dell’art. 17 cpv. 2 in combinato disposto con l’art. 38 LIFD. Affinché ciò si avveri devono essere soddisfatte cumulativamente tre condizioni: (i) il contribuente lascia l’impresa dopo aver compiuto 55 anni, (ii) egli cessa definitivamente l’attività lucrativa e (iii) l’uscita dall’impresa e dal relativo istituto di previdenza crea una lacuna previdenziale (circolare AFC n. 1 del 3 ottobre 2002). Il contribuente non ha tuttavia mai dichiarato di voler cessare la propria attività lavorativa per cui il ricorso è stato respinto senza entrare nel merito delle altre condizioni.

(sentenza TF n. 9C_237/2023 del 5 marzo 2024)

La contribuente giustifica il suo diritto di ricorrere sostenendo che la mancata dichiarazione di elementi di reddito e di sostanza da parte di suo marito, ora separato, danneggia l’interesse pubblico ad una corretta imposizione fiscale. Quale interesse soggettivo essa fa valere il fatto che l’auspicata inclusione di un substrato fiscale non dichiarato creerebbe le premesse per potersi (meglio) difendere contro la dissimulazione di valori patrimoniali da parte del marito. Come giustamente affermato dall’autorità inferiore, non esiste un legittimo interesse significativo a strumentalizzare la procedura di accertamento fiscale in relazione ad un imminente procedimento di divorzio o ad una richiesta di contributi di mantenimento, soprattutto poiché le relative procedure dispongono di strumenti propri per chiarire le relazioni finanziarie.

(sentenza TF n. 9C_106/2024 del 14 marzo 2024)

Sulla base di un contratto di assistenza al volo, la ricorrente ha fornito varie prestazioni di servizio ad un operatore di aeromobili con sede all’estero, delle quali almeno una dev’essere qualificata quale prestazione individuale il cui luogo di esecuzione si trova sul territorio svizzero. La ricorrente ha quindi fornito una prestazione interna che esclude il rimborso dell’IVA.

(sentenza TAF n. A-2037/2022 del 15 gennaio 2024)

Per i periodi fiscali dal 2013 al 2017 l’autorità inferiore ha correttamente attribuito le prestazioni di servizi sessuali alla società ricorrente ed ha di conseguenza sottoposto la relativa cifra d’affari all’IVA richiedendone il pagamento. Un condono non è al momento possibile a causa della mancanza di un credito fiscale passato in giudicato.

(sentenza TAF n. A-4281/2022 del 4 marzo 2024)