Distribuzioni dissimulate di utile: approccio globale e compensazione delle diverse operazioni tra società
In materia di distribuzioni dissimulate di utili non è escluso adottare un approccio globale, che permetta di prendere in considerazione più prestazioni e controprestazioni effettuate tra una società e il suo azionista

Professore ordinario di diritto tributario presso la SUPSI
Responsabile del Centro competenze tributarie e giuridiche della SUPSI
Of counsel at COLLEGAL Studio legale e notarile Attorneys at law, Lugano
Sentenza TF n. 9C_207/2023 dell’8 gennaio 2024; Amministrazione federale delle contribuzioni contro A. SA in liquidazione.
Il 4 gennaio 2011, la B. Ltd (con sede alle Isole Marshall) ha venduto la sua quota di partecipazione della D. SA alla “società figlia” A. SA per fr. 50’000. Nell’aprile successivo, quest’ultima ha ceduto la stessa partecipazione alla C. Sagl per fr. 730'877,84. Il prezzo pattuito tra le parti è stato dapprima contabilizzato presso A. SA e, dal 1° gennaio 2012, esso è stato, invece, contabilizzato e corrisposto in favore della B. Ltd. L’AFC ha, quindi, deciso una ripresa d’imposta preventiva nei confronti della A. SA ai sensi dell’art. 4 cpv. 1 lett. b LIP in rapporto a due distribuzioni dissimulate di utili alla B. Ltd. Il Tribunale amministrativo federale ha constatato che la A. SA si era arricchita di un apporto dissimulato da parte della B. Ltd senza una controprestazione nel 2011, per poi rivendere la partecipazione alla C. Sagl e trasferire il ricavato alla B. Ltd nel 2012, ritenendo date le condizioni per adottare un approccio globale e ammettere una compensazione tra l’apporto dissimulato concesso dalla B. Ltd alla A. SA e la prestazione poi fornita da quest’ultima alla prima, sua unica azionista. Questo perché, da un punto di vista economico, le operazioni descritte costituivano un tutt’uno. Il Tribunale federale ha indicato che in materia di distribuzioni dissimulate di utili non è escluso adottare un approccio globale, che permetta di prendere in considerazione più prestazioni e controprestazioni effettuate tra una società e il suo azionista. Esso ha però osservato che l’adozione di un simile approccio presuppone una connessione diretta tra le prestazioni in discussione, il rispetto del principio di periodicità e dev’essere supportato da prove precise. La censura formulata nel ricorso di un mancato approfondimento appare pertinente riguardo ai motivi alla base delle due operazioni e all’eventuale esistenza di un caso di elusione fiscale. Di conseguenza, la sentenza impugnata è stata annullata e la causa rinviata all’istanza inferiore per un riesame della fattispecie.
- I fatti iniziali
- Il ricorso al Tribunale federale
- La nozione di prestazione valutabile in denaro di cui fa parte la distribuzione dissimulata di utile
- L’onere della prova è in capo all’autorità fiscale
- Per l’AFC si è in presenza ad una rinuncia di utile
- Il Tribunale amministrativo federale ha adottato un approccio globale disconoscendo la prestazione valutabile in denaro
- Le argomentazioni dell’AFC
- Per l’Alta Corte l’approccio globale va esaminato ulteriormente dall’istanza inferiore
- Conclusione